venerdì 15 aprile 2022

Non c’è 2 senza 3, ed ecco uno “Scenari” nuovo nuovo

Stabili i richiami in alto, al vicedirettò Fittipaldi, Penati e Bolzoni, poi nuovo editoriale di Ignazi sul tempo di guerra che «premia la forza tranquilla del PD» e prima (meritatissima e opportuna) apertura di Erler sui miliardi di Elon Musk che «minacciano la libertà di espressione via Twitter». In manchette ancora il bel promo con QR code del podcast del diretòr “Appunti” (oggi con Pugliese) e nessuna segnalazione del supplemento a richiesta DopoDomani (disponibile per l’ultimo giorno), con l’ultima pagina dedicata al nuovo Scenari da oggi in edicola per una settimana con ritocco grafico (e forse curatela: Fabbri ora non si dice più curatore unico ma «editorialista», probabile per ora si vada ancor più di concerto con il diretòr e la squadra: vedremo gli sviluppi...). 

All’interno La Giornata in 7 news e Holgado su “La giornata di guerra” con “Il bollettino di guerra” di Redazione proseguono i Fatti, poi con una pagina d’inchiesta di Fittipaldi sull’arsenale di Mosca, De Luca ancora da Riga (in Lettonia, curiosamente non specificato perché già nel titolo) sui russi locali contro Putin (e una gran foto AP), Rampoldi su «L’incredibile evoluzione del russofono Zelensky nel nome del patriottismo» e Grieco dal Vaticano sull’equidistanza del Papa che «non convince più»,

un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Preziosi ad Albertina Soliani presidente dell’Istituto Cervi e Russo da Firenze sulla legge per le politiche giovanili «de-occidentalizzati» di Putin, De Benedetti sullo spregiudicato Boris Johnson che «attacca i rifugiati per provare a salvarsi»,

finendo con Merlo sulla riforma del Csm e Pasquino in risposta all’editoriale di Trigilia sul sistema francese che non è vero premi gli estremisti

Penati sulle sanzioni se in base ai dati funzionano davvero (con trafiletto riassuntivo sull’embargo) apre le Analisi, poi con 4 lettere (senza risposte) e Seminerio sul debito pubblico italiano per cui «sta tornando un doloroso ritorno alla normalità»), Ungaro sul programma «radicale ma solido» di Mélenchon «lezione anche per la sinistra italiana» e il capo redatòr Ferraresi (che da tempo ha purtroppo sospeso la newsletter “’Merica”...) sulle «certezze sull’agente razzista e le acrobazie sull’attentatore nero» nei recenti fatti in Michigan e New York, per chiudere “Verso il 25 aprile” con la storica Isabella Insolvibile con «Anche il meridione è stato protagonista della Resistenza». 

Il neo direttore del FBK Magazine Ferlan su «Il Venerdì Santo del digiuno e le nuove penitenze alimentari»

sopra a una doppia (su due righe) mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni apre le Idee, poi con quasi 2 pagine di Bolzoni in ricordo della grande fotografa siciliana Letizia Battaglia («una donna generosamente sottosopra») e infine Pezzali sull’essere “Genitori e non solo”» (come dice un altro azzeccato occhiello, che potrebbe anche essere una rubrica: vedremo).

Allegato a richiesta per una settimana da oggi a 2,5 euro (in una più accattivante grafica che aggiunge la testata madre Domani, toglie la bandella con la curatela di Fabbi che evidentemente non è più effettiva, con l’assenza in prima del suo editoriale e l’aggiunta di 3 richiami come il quotidiano, a cui ora sembra più vicino), come anticipato dal diretòr è uscito come ormai quasi ogni venerdì il terzo numero di Scenari, dal titolo “La guerra infinita” e in cui fra l’altro rientra la nostra amata foto finale in quarta di copertina come nel primissimo (senza didascalia ma solo l’accredito, anche se è eloquente). Vedremo gli sviluppi, ma a noi incontentabili la nuova impostazione piace moltissimo. 

All’interno articoli di Stathis Kalyvas (uscito in inglese su Persuasion 10 giorni fa), Fabbri, 2 di Pugliese, Morini, 2 di Strazzari, più Edit Zgut (in inglese su Persuasion una settimana fa) e Borsari, oltre a quello già edito di De Luca da Tapa in Estonia e 5 grandi mappe di Mazzali (2 addirittura passanti in 2 pagine a fronte) più una firmata dal collega Bernardo Mannucci. 

Nel complesso ci sembra sempre di più un gran prodotto, che tiene il punto e offre un quadro coerente e lucido (a maggior ragione nel delirio mediatico circostante), senza fronzoli e con ottima cura editoriale.

Lungo la giornata, oltre al liveblog sull’Ucraina altri spunti e nostre segnalazioni.

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